09 Nov Figli Diversi – Il figlio prediletto e il figlio rifiutato
Quando in una famiglia ci sono 2 figli (o 2 figlie) e ricevono trattamenti diversi e diverso amore!
Forse hai visto il famosissimo film “Incompreso”. Un film che è stato tradotto in moltissime lingue e che ha ricevuto varie interpretazioni cinematografiche.
Nel caso dell’ “Incompreso” i 2 bambini sono orfani di madre ed il padre ha occhi solo per il figlio minore di 4 anni il quale riceve coccole, amore e anche tanti vizi, mentre per il fratello maggiore, un bambino di soli 8 anni ci sono solo sgridate, castighi e colpe ed una totale assenza di affetto.
Nel film non c’è la madre, mancata da poco, e quindi questi comportamenti disparitari nei confronti dei 2 fratelli vengono messi in opera dal padre, dalla governante e dai parenti.
E’ un film. Purtroppo è più reale di quanto si pensi, basta cambiare un po’ le carte, nomi, sesso ed età dei protagonisti, e talvolta nelle famiglie dove manca un equilibrio emozionale di base possono avvenire dinamiche simili.
Nel film “Incompreso” la madre non viene toccata, e quindi i cosiddetti “colpevoli” sono il padre e la governante. E’ stato certamente più facile per il regista dare una versione di questo tipo.
La madre è considerata sacra, e quindi intoccabile, ma si deve pensare che una madre non solo è una donna diversa da tutte le altre donne, ma prima di tutto è un essere umano, con i suoi pregi ed i suoi difetti, con i suoi vizi e le sue virtù, con le sue gioie e le sue sofferenze, con la sua storia interiore e tanto altro.
Nel film “Uccelli di Rovo” è possibile assistere ad una disparità figliale simile, questa volta da parte della madre della protagonista, la quale rifiuta la figlia femmina maggiore avuta dal marito e da tutto il suo amore al figlio maschio minore avuto dall’amante. Nel frattempo la figlia cresce, lascia la famiglia e si sposa con un uomo violento e traditore dal quale ha una figlia che rifiuta.
La protagonista di “Uccelli di Rovo” da sempre innamorata di un prete dopo anni riesce ad avere una notte d’amore con lui, rimane incinta e partorisce un figlio maschio che cresce con amore. Per la figlia femmina avuta dal marito c’è solo rifiuto, un rifiuto per il marito che trasferisce sulla figlia. Un rifiuto avuto a sua volta dalla madre che ripete sulla figlia creando in lei tanta sofferenza ma anche tanta indipendenza tanto che la figlia parte e fa carriera come attrice.
Lo vediamo nella parabola de “Il figliol prodigo” dove i genitori adorano il figlio che sperpera tutti i loro averi ed ignorano il figlio che lavora duramente ed onestamente.
La madre è una madre, ma è anche, e soprattutto un essere umano, e gli esseri umani sono tutti diversi fra loro, c’è chi ha maggiore equilibrio emotivo e c’è chi ne ha di meno, c’è chi sa superare i propri traumi e c’è chi non è in grado di superarli, anche per le madri. Non è una colpa ma semplicemente un dato, C’è chi chiede aiuto e c’è chi non lo fa.
Le madri non sono tutte uguali, sono semplicemente esseri umani con le loro storie.
Esistono situazioni nelle quali ci sono 2 figli maschi, oppure 2 figlie femmine, oppure un maschio ed una femmina. Una madre emotivamente sana, equilibrata e tranquilla da amore ad entrambi i suoi figli e non crea alcuna disparità se non per casi specifici, ama entrambi (o tutti) i suoi figli e fa quello che fa per entrambi i suoi figli, senza fare alcuna discriminazione di tipo figliale.
Però, abbiamo detto che una madre prima di essere tale è un essere umano con la sua storia personale e le sue caratteristiche e le madri non solo non sono tutte uguali ma sono tutte diverse proprio come esseri umani.
Sono tanti, ahimè, i casi di discriminazione di tipo figliale, (talvolta per fonti diverse) nelle quali la madre da tutto l’amore in modo protettivo ad un figlio e rifiuta l’altro figlio. Il figlio adorato spesso viene soffocato di amore e diventa dipendente dalla madre creando una dipendenza affettiva madre-figlio, In questi casi si crea una sorta di immaturità emozionale nella quale il figlio prediletto (o la figlia prediletta) non cresce emotivamente e affettivamente.
In questo caso il ragazzo o la ragazza farà fatica a trovare un/una partner in quanto è già accoppiato/a con la mamma e nessun uomo o nessuna donna sarà mai come lei, nè saprà dargli lo stesso affetto e le stesse attenzioni. inoltre poichè la mamma lo ha soffocato di attenzioni, il figlio prediletto tende a “scappare” da un eventuale parter innamorato e lo fa inconsapevolemente.
Tende a scegliere partner distaccati, assenti (per difesa) e poi questi stessi partner non fanno mai abbastanza, oppure la persona tende ad innamorarsi di chi non è interessato e a non essere interessato (o a scappare) da chi dimostra invece interesse per lui/lei. Anche questo è un modo per andare via dalla relazione e continuare a convincersi che nessuno sarà mai come la mamma.
Per uscire da questo genere di situazione è necessario uscire dalla dipendenza affettiva e dal senso di colpa che irrimediabilmente si verrebbe a creare nel momento in cui il figlio prediletto o la figlia prediletta si allontanasse dalla madre. Per fare questo è necessario l’aiuto di una persona esperta, un bravo psicologo oppure sarebbe utilissimo seguire un percorso di life coaching, consigliato.
Ma ora vediamo cosa fa l’altro figlio o l’altra figlia, chiamato in questo schema familiare “il figlio rifiutato”.
Il “figlio rifiutato” ha delle opportunità maggiori di crescere e di maturare rispetto al figlio prediletto. In genere sviluppa un carattere indipendente, impara a rimboccarsi le maniche e a darsi da fare da solo. Cresce in solitudine ma impara a cavarsela ad ogni evenienza e diventa forte interiormente.
Spesso le persone di successo appartengono alla categoria del “figlio rifiutato”. Un esempio? Steve Jobs, il creatore e fondatore della McIntosh e della Apple, più volte lo ha raccontato nelle sue conferenze. Ed in medicina psicosomatica questa difficile situazione affettiva/emozionale spiega anche i problemi che Steve Jobs ha avuto al pancreas.
Il “figlio rifiutato” sviluppa un carattere forte ed indipendente, poi è ovvio che le caratteristiche quali creatività ed intelligenza dipendono dal singolo individuo ma è chiaro che la vita lo porta a rimboccarsi le maniche, a diventare “pratico” ad imparare a cavarsela senza bisogno di aiuto né di dipendere.
Il problema del figlio rifiutato è l’opposto rispetto al figlio prediletto, mentre il figlio prediletto chiede e dipende, il figlio rifiutato non chiede e non dipende, impara ad arrangiarsi.
A livello affettivo e relazionale anche il figlio rifiutato (come il fratello o la sorella) si trova ad avere dei blocchi affettivi in quanto a livello inconscio e profondo pensa di non essere meritevole d’amore. Se la mamma che è la donna che lo ha messo al mondo e lo ha allattato non ha avuto attenzioni per lui o per lei ed era completamente presa ad occuparsi dall’ altro figlio o figlia, come può il figlio rifiutato essere amato da un uomo o da una donna.
In questo caso le relazioni sono difficili, brevi, talvolta non impegnative, complicate o confuse. La persona spesso viene tradita o abbandonata dal partner.
I dettagli sono personali, ci possono essere persone che sviluppano una gelosia eccessiva e persone che non sono affatto gelose accettando il tradimento in quanto a livello profondo pensano di non meritare l’amore mentre il tradimento è ciò che inconsciamente si aspettano.
Spesso queste persone sono sole e si buttano sulla carriera o su altre fonti di realizzazione personale. Spesso queste persone hanno bisogno di essere accettate ed agiscono per cercare l’approvazione da quello che fanno anche in ambito professionale, negli hobbies o nei gesti.
Per uscire dalla situazione del “figlio rifiutato” la prima cosa è esserne consapevoli, e poi fare un grosso lavoro su se stessi, sull’ autostima e soprattutto sulla convinzione da trasformare “Io sono degno d’amore, io merito di essere amato, io merito l’amore, io merito di essere felice”.
Una nota importante:
E’ ovvio che le madri che creano inconsapevolmente questo tipo di dinamiche affettive all’ interno della famiglia e nei loro figli non hanno reali colpe, ma solo responsabilità, anche se provengono da dinamiche inconsce. Sono persone che hanno degli schemi affettivi immaturi e buttano tutto il loro amore su un figlio (una sorta di coperta di Linus) rifiutando affettivamente l’altro figlio con il risultato di danneggiare entrambi i figli: caratterialmente in 2 modi diversi ed opposti, (dipendente/indipendente) affettivamente con 2 risultati piuttosto simili: la solitudine.
Sono casi più diffusi di quanto sembra ma NON è sempre cosi certamente, fortunatamente molte madri sanno dare l’amore, l’educazione e l’affetto ad entrambi i figli. In molti casi possono esserci delle lievi disparità, problematiche appunto lievi che crescendo si possono affievolire facilmente.
L’esempio dell’incompreso porta a delle disparità forti se non plateali che talvolta esistono e vengono create prevalentemente dalla madre, per questo motivo sono maggiormente incisive nella vita di una persona (nel film era il padre ma nella vita reale in genere è la madre) che non ha un tipo di emozionalità stabile e matura, e generalmente NON se ne rende nemmeno conto, non ne è assolutamente consapevole.
Spetta quindi al figlio cresciuto ed adulto o alla figlia cresciuta ed adulta superare il problema affettivo atavico, mediante un percorso di cambiamento interno.
stefania
Posted at 21:49h, 23 Gennaioè il ritratto della mia famiglia, solo che per ammettere che mia madre mi “rifiutava” ci sono voluti due anni e mezzi di analisi, e solo a 45 anni ho trovato la persona che mi ha saputo capire e aiutare!?!
Monica Giovine
Posted at 00:11h, 24 GennaioCiao cara Stefania,
ti ringrazio tanto per la tua testimonianza.
Conosco bene questa sensazione: porta a sentirsi non amati, non meritevoli d’amore e sempre inadeguati.
Non è colpa del genitore, della madre nel nostro caso. La madre è un essere umano che ha avuto le sue esperienze, i suoi problemi e le sue credenze del tutto personali. Il “figlio rifiutato” o la “figlia rifiutata” non ha nessuna colpa e non è niente di personale. Anche la madre non agisce volutamente col rifiuto ma agisce mediante delle reazioni emotive, chimiche e fisiologiche che nascono dal sistema limbico e rispondono a schemi comportamentali istintivi dettati dalla paura o dal rifiuto di qualcosa di se stesse.
Le nostre madri provengono da un’altra generazione, non si mettevano in discussione, non andavano in analisi perchè ai loro tempi non si faceva. E’ oggi che si sta andando verso una nuova consapevolezza di se stessi quindi non diamo loro delle colpe. Inoltre i vecchi schemi educativi insegnavano che la mamma aveva sempre ragione ed i figli sempre torto quindi per le donne della nostra generazione non è stato facile affermarsi nella vita e cambiare le cose. Ma ce l’abbiamo fatta. Il mondo è cambiato e sta cambiando sempre di più, aprendosi mentalmente e spiritualmente. Ciò che resta da fare ora è perdonare le nostre madri che in modo tutto loro ci hanno comunque voluto bene, ringraziarle per la vita, ed essere orgogliose di noi, di tutto ciò che abbiamo superato, di tutto ciò che abbiamo fatto nella nostra vita e di tutto ciò che siamo diventate oggi.
Perdona tua madre e di a te stessa quanto sei stata grande! 😉
Un caro abbraccio,
Monica
stefania
Posted at 14:58h, 27 GennaioGrazie, ci proverò. 🙂
Monica Giovine
Posted at 22:45h, 27 GennaioCiao Stefania,
fallo per te, per essere libera dal passato, libera dal rancore, libera da tutto e stare finalmente bene con te stessa, te lo meriti! 🙂
Un abbraccio di luce,
Monica
Valentina
Posted at 22:56h, 03 FebbraioGrazie dell’articolo. Sapere che ci sono diverse famiglie in cui esistono figli prediletti e figli rifiutati mi fa sentire meno sola. Capisco i limiti di una madre, le circostanze, le affinità che una donna possa avere con una figlia rispetto ad un altra ma il rifiuto e l’indifferenza di chi ti ha messo al mondo è dura da digerire. Anche io ho fatto alcuni anni di terapia e mi dico che sono meritevole di amore, sta di fatto che a 34 anni sono ancora single, sebbene abbia successo in svariati campi. Vista la storia che ci accomuna vorrei sapere se siete riuscite ad avere una vita affettiva abbastanza soddisfacente. È possibile sparare in un po’ d’amore per noi?
Grazie
Valentina
Monica Giovine
Posted at 09:46h, 04 FebbraioCara Valentina,
se il tuo desiderio è sapere se ci sono altre persone, diciamo altre donne (per sentirci nella stessa barca) che non si sono sentite considerate dalla loro madre come avrebbero desiderato la mia risposta è si! Io sono una di queste persone, le persone che hanno lasciato altri commenti sono anche loro fra queste. Personalmente ho delle amiche di vecchia data che hanno vissuto la stessa situazione. Ed anche clienti come life coaching. Ti sono molto vicina Valentina. So quanto sia dura perchè l’ho provato ma il dono più bello che puoi fare a te stessa ora è uscirne. So quanto sia stato difficile essere considerata una seconda figlia o non esserlo considerate affatto. Le madri in genere non hanno delle preferenze ed amano i loro figli con tutto se stesse. Ma non è sempre cosi.Le madri che crescono i figli con amore e responsabilità sono madri equilibrate che a loro volta avevano avuto amore e non conflitti. Una madre prima di essere madre è una donna e prima di essere una donna è semplicemente un ESSERE UMANO come tutti. e nel caso della madre che manifesta un apparente rifiuto per un figlio è un essere umano con i suoi traumi infantili non risolti, con le sue paure, con le sue carenze affettive, con in suoi conflitti interiori sempre presenti e governati dal sistema limbico, la parte istintiva del cervello che fa ricordare inconsciamente, agire, reagire ed emozionare. Forse tua madre come la mia agiva in balia del sistema limbico, NON era lei. La tua vera madre, autentica ti ama ed è questo che devi capire ed iniziare ad accettare. I comportamenti di tua mamma erano dettati da questa parte istintiva, governata dalla bambina interiore ferita anche se a te non è sembrato. Il suo rifiuto che magari si è manifestato per anni ma era apparente in quanto ogni sua azione, ogni cosa che ha detto o fatto era governato da questa parte istintiva, in realtà era un rifiuto nei confronti di se stessa e non nei tuoi confronti. Capisco anche il tuo rammarico. ti chiedi ora “Si, ma io cosa c’entro? Perchè ho pagato io con le carenze materne affettive?” Ed ancora una volta ti capisco. Il mio rammarico era: “Ma perchè non vuole vedere le cose come sono, capire e cambiare?” Poi ho capito che NOI NON POSSIAMO CAMBIARE GLI ALTRI, NOI POSSIAMO CAMBIARE SOLO NOI STESSI. Con l’accettazione della situazione. Devi pensare che è stata la tua anima prima di nascere a scegliere quei genitori e quindi quella madre in quanto avevi delle lezioni da imparare, anche dure, forse erano dei debiti karmici. Tu hai diritto di amare e di essere amate, hai diritto di essere felice, non lasciare che i comportamenti istintivi di tua madre ti facciano sentire NON amata (come era successo a me) perchè tu SEI AMATA. Comunque siamo in tante, te lo assicuro. Queste situazione stanno cambiando in quanto oggi si sta andando verso una nuova consapevolezza e le nuove madri sapranno e sanno lavorare su se stesse, mettersi in gioco se occorre e dare amore a tutti i loro figli. D’altro canto le persone stanno imparando a diventare più forti ed a non permettere che gli eventi o la famiglia di origine quindi il passato possa rovinare la vita presente e futura. non permetterlo Valentina, TU MERITI DI ESSERE AMATA.
Un grandissimo abbraccio
Monica
Roberta
Posted at 03:30h, 08 FebbraioNo, no, io sono per le soluzioni drastiche! Mia madre e’ stata ( ed e’) un caso disperato di cattiveria umana/possessione diabolica
che se era un debito karmico allora per meritarmela avro’ ammazzato sedicimila cristiani in una vita precedente! Quanta pena mi
sono data! Quante elaborazioni, quante concettualizzazioni per perdonarla! Io sempre goffa, grassa, dimenticata da Dio ( si fa per dire, Lui c’e sempre per fortuna con me!) le altre bambine sempre piu’ carine, moderne, graziose ( a detta di lei, mia madre, naturalmente). Peccato che con la scusa del lavoro non c’era mai nemmeno quando c’era. E io mangiavo schifezze in solitudine.
Guai a comprarmi un vestito diciamo decente/femminile. La scusa era : ma dove ci vai ( hai presente Cenerentola?) Per me solo jeans scuri e felpe in comune con mio fratello fino ai 18 anni. Occhiali da vista tipo Carello scelti sempre da lei che li pagava: o cosi o cosi’. Ma peccato che non si possono dire parolacce. Trucco leggero e qualsiasi vezzo, gite, viaggi, divertimenti poi proibiti da entrambi, madre pazza e padre padrone. Il bello che poi stavano a litigare tutto il giorno. Morale della favola, dopo due esaurimenti da abbandono partner ( e che te lo dico a fare!) e due depressioni maggiori, l’ ultima da
quasi ricovero, ho deciso per un taglio netto. Sono ben tre anni che non vedo e non sento mia madre, senza rancore! Anzi,
sto benissimo come non mai. E siccome anche da grande ogni cosa che non le piaceva di mio vedi anelli, vestiti, lei li criticava dicendo che erano stracci, e queste cose poi poco tempo dopo mi si rompevano, squarciavano ho pensato che
davvero questa portasse pure male! E chissenefrega che era mia madre. A forza di amare e capire tutti, stavo morendo io!
Oggi sono rifiorita, ho cambiato città, sto con un ragazzo bravissimo da quasi quattro anni anche più giovane di me che mi
rispetta e mi stima davvero, mi regalo tanti profumi e accessori femminili da sola, me li compro da sola e sono pure dimagrita senza diete, diciamo un bel po’. Ancora non mi piaccio ma non ho fatto psicanalisi, forse il Padreterno mi ha davvero aiutata.
Ma quale immaturita’ mi dispiace e’ anche ignoranza e pura cattiveria, Ma dove s’e mai vista una madre che manteneva il
figlio maschio piacevolmente disoccupato per scelta per anni di nascosto da me, e che ti restituisce puntualmente dopo tre mesi tutti i regali di Natale e di Compleanno che le hai fatto, spendendo i tuoi sacrifici per le cose firmate che poi la fanatica
pretendeva per se’. In venti anni mi avra’ regalato si e no tre profumi e due o tre giacchettini di bancarella. Grande maleducata per non dire altro, e mi dispiace madre o non madre, non mi manca affatto. Una sola cosa mi dispiace, che per diciotto anni
intanto fino alla maggiore eta’ sei costretta a subirti questi inutili lavaggi di cervello da parte di gente scema, inoltre la vita passa. Avro’ imparato molte cose sagge e utili, ma invece di divertirmi viaggiare andare a danza, stavo a piangere in camera.
e poi per che, per chi? A me le cose belle che per trenta e piu’ anni mi sono persa, i compleanni, gli amichetti in casa, le gite
con i parenti e i cuginetti ( puntualmente allontanati dai miei per invidie varie) chi me li rida’?
Monica Giovine
Posted at 10:42h, 08 FebbraioCarissima Roberta,
ti posso assicurare che ti capisco.
anche per me, la grande sofferenza della mia vita è stata mia madre. Anch’io come te ho pensato spesso che fosse indemoniata (ma non è certo cosi). Mia madre ha creato dei forti disequilibri nella mia famiglia facendo tutta la vita la guerra a mio padre (evito i particolari ai lettori) e purtroppo anche a me per questo suo apparente rifiuto e nei miei confronti è sempre stata verbalmente molto aggressiva incolpandomi persino di cose buone come studiare o lavorare. Mia sorella è stata soffocata e condizionata. A mio padre ha tolto tutto fino a quando dopo alcuni anni di depressione è morto per un emorragia celebrale seguita da un infarto secondo me è stato sicuramente straziato da questa guerra senza fine imposta da mia madre. Io sono sempre stata verbalmente aggredita da lei e ti posso assicurare di avere sofferto per questo e di averla odiata molte volte. E’ umano. Ma oggi dopo milioni di percorsi e studi so che una persona non ha mai colpe anche quando compie delle azioni terribili. NON è lei, non è la sua identità pura a compierle, ma è governata dal suo sistema LIMBICO che la fa agire, dal suo istinto, dalle sue paure interiori. Sembra cattiva, sembra crudele, fa azioni cattive e crudeli, di rifiuto. Sembra non ragionare (questo era stato il mio grande cruccio). MA SE VUOI ESSERE FELICE LIBERA E STARE BENE (visto che te lo meriti) l’unico modo è lasciare andare tutto questo. Quando perdoni sei libera. Non lo fai per lei, lo fai per te stessa. LO FAI PER TE per stare bene tu, per mettere pace dentro di te. Tu meriti di essere serena, meriti di essere libera da tutte queste bruttezze, tu stessa lo dici. Quando lasci andare e ti lasci alle spalle il passato triste e sofferto tu sei libera, TU SEI UNA PERSONA NUOVA, ti sei liberata dalla rabbia, dal rancore, cambi energia, ti illumini e irradi gioia, luce ed amore. Mia mamma me ne ha fatte tantissime di cose nel corso di 50 anni senza mai rendersi realmente conto del perchè lo faceva. Eppure ho deciso di perdonare per ME STESSA, per stare bene io, me lo merito ti pare? Quando tu hai perdonato il tuo cuore si apre e sei pronta per essere amata da un uomo dolce e gentile. Se tieni dentro il rancore ed il non amore il rischio è di incontrare un uomo che ti faccia soffrire o di pensare di meritare la sofferenza ma a livello inconscio non conscio. SUPERA TUA MADRE DIMOSTRA A TE STESSA CHE SEI MIGLIORE. Liberati dalla rabbia, non abbassarti al livello della rabbia e del rancore. FALLO PER TE. Gli altri sono uno specchio di quello che abbiamo dentro. se tu hai dentro rabbia e rancore perchè pensi di essere stata trattata male e di avere subito troppe ingiustizie sarà questo che comparirà nella tua vita anche con le amiche o con i compagni perchè è questo che c’è dentro di te. LIBERATI appena possibile da tutto. Lo so che perdonare è difficile, anche per me non è stato affatto facile. Un giorno perdonavo ed un altro giorno ce l’avevo su a morte per dei sacrifici inutili ai quali ero sottoposta a causa di una madre focalizzata solo sulle sue esigenze ataviche. Forse dovevo fare quei sacrifici e faceva parte del mio karma e lei era solo un tramite. Il giorno prima della sua morte era li con mia sorella, mia madre era ammalata e non lucida e quando sono arrivata ha detto alle infermiere “Ecco la mia seconda figlia”. Ho pensato che nemmeno davanti alla morte riusciva a vedermi come una figlia a 360 gradi, come avrei meritato. E dopo la miliardesima pugnalata mi sono detta “adesso basta”, non a lei ma a me stessa. PERDONARE GUARISCE e ti fa sentire libera, nuova, libera di essere felice, LIBERA DI ESSERE PADRONA DELLA TUA VITA E NON DEL PASSATO. Evita di agire come una bambina ferita come ha fatto tua madre ma sii l’artefice della tua vita. Il perdono non serve a tua madre, serve a te, è la migliore terapia che esista. Le malattie nascono dai conflitti non risolti in quanto la sofferenza blocca l’energia della persona e poi diventa malattia. RENDITI LIBERA DI VOLARE come meriti!
Un immenso abbraccio!
Monica
Roberta
Posted at 22:55h, 08 FebbraioGrazie infinite Monica per questa bellissima risposta e testimonianza. Ci meditero’ su a lungo. Comunque abbiamo quasi la stessa età e strorie simili. Auguro anche a Te le piu’ belle cose che il tuo cuore desidera! Intanto un bel successo personale
con il tuo talento lo hai gia’ riscosso ampiamjavascript:grin(‘:grin:’)ente! Continuero’ a seguirTi con immenso piacere. Di nuovo, Grazie. Roberta
Monica Giovine
Posted at 12:59h, 09 FebbraioGrazie Roberta,
siamo in tante come donne della nostra generazione ad avere storie simile anche se cambiano i contenuti, gli tsunami emotivi vissuti nell’infanzia ritornano. Quello che conta è lasciarti tutto alle spalle per essere libera e felice! 🙂
Tempo oramai ne è passato tanto davvero, è ora di dire “basta”, è stato quello che è stato, i tuoi genitori come i miei sono stati com’erano con i loro limiti umani ed i loro traumi interiori. Ora pensa a te, la vita è solo tua, pensa al presente, al futuro. Perdona e lascia andare per te. Pensa a ciò che ti piace e vivi le tue passioni con gioia ed amore.
Io ho dedicato la mia vita ad aiutare le altre persone ad uscire dalla sofferenza, ad essere se stesse, ad essere felici, ed aiutando loro aiutavo un po’ anche me. Ho anche studiato molto per arrivare a farlo professionalmente e con gli strumenti giusti. Tutti noi abbiamo tanti talenti e tante passioni, non uno solo. Per esempio io amo anche viaggiare, amo dipingere, e sono le cose che faccio quando ho tempo libero. E tu cosa ami fare? Ecco, focalizzati su queste cose, non sulle sofferenze del passato ma sulle cose che TU ami fare nella TUA vita che è solo TUA.
Grazie delle tue belle parole,
un abbraccio,
Monica
Anna
Posted at 14:22h, 01 MarzoGrazie, mi stato di grandi aiuto leggere i racconti, ho capito tante cose.
Auguro a tutti che possono vivere una vita più serena possibile, dopo tante sofferenze.
Sono la più giovane, siamo 3 sorelle e un fratello ( primogenito e maschio), quando muito piccolo avuto tipo una crise epilettica, portato del pediatra che ha detto: “IL BAMBINO NON PUÒ ESSERE CONTRARIATO”, non avesse mai ditto! Da li in poi, il suo desiderio doveva essere sempre soddisfatto, in tutto! Mio padre sempre stato una persona fragile e sotomesso alla mia madre e lo adorava e li viziava tantissimo, mio fratello a scoperto presto come ottenere tutto di loro. Devo dire che nostra situazione finanziaria era pessima, mio padre era entrato in pensione di invalidità per una turbeculose muito giovane ( 33 anni ) la mia madre aveva un stipendio muito basso. Eravamo pobre, e abbiamo passato per molta difilcolta, comunque con gli anni mio fratello voleva sempre di più, il motorino, il relogio nuovo. Se se comprasse 10 cioccolatini, 7 si mangiava lui e quello che rimaneva era nostro. La mia mamma ci ha datto tanto amore, era affettuosissima e ha fatto tanti sacrifici per i figli. Lei soffriva molto con queste continue richieste di mio fratello, e quando lui aveva 10 anni lei dava quello che voleva ma lo negava come figlio, parlava male di lui, aveva spesso crise nervose e ha tentato anche il suicidio, davanti a me e la mia sorella più grande. Non dimenticaro mai! Dopo un tempo lei ha cambiato, ha iniziato a accettare la situazione, e diceva spesso. E O VOSTRO FRATELLO, SE LUI A BISOGNO DI AIUTO DOBBIAMO AIUTARLO. LUI È FRAGILE! Siete diventate forte e indipendente lui non.
Mio fratello, oggi a 47 anni e diventato un adulto: irresponsabile, bugiardo, non ha un lavoro, si è sposato ha avuto due figli, viveva a casa nostra com moglie e figli, dove io i la sorella lavoravamo e manteneva tutti e lui fino a oggi prende la pensione della mia mamma per vivere e la mia mamma deve vivere con lo aiuto mia e della mia sorella, quando abbiamo la possibilità. Io 10 anni fa sono uscita di casa( sono brasiliana ) e sono venuta a abitare, un,’altra mia sorella e uscita a casa a vivere con la zia quando aveva 13 anni. È rimasta con la mia mamma la sorella più grandi, che non ha una vita, non ha un lavoro, non ha un fidanzato, passa tutto il tempo casa a aiutare la mia mamma. Mio fratello usa la mia mamma per riuscire a avere dei soldi da me, tipo la mia mamma mi chiama al telefono piangendo per che mio fratello e in difilcolta, non faccio più il conto di quanti soldi ho imprestato( dato! perché lui non mi mai pagato anche quando aveva i soldi). Io è la mia sorella abbiamo provato più di una volta a allontanar la da lui, ho spesso tanti soldi perché lei avessi la possibilità di avere una vita più tranquilla in un’altra città. Ma lei è ritornata a abitare vicino a lui, che la porta tutti i suoi problame e lei soffre tantissimo. Di una parte siamo noi che proviamo a dare una vita più tranquilla a lei e lui che fai soffrire come una cane, e passare anche difilcolta senza avere o che mangiare! CHE FIGLIO E ESSE CHE SFRUTTA DA PROPRIA MADRE! CHE LA USA! È GUAI SE PARLIAMO MALE DI LUI! COME FAI LA MIA MADRE NON VEDERE IL MONSTRO CHE HA DAVANTI!
Scusa il italiano
Mi sento meglior adesso!
Anna
Posted at 15:26h, 01 MarzoSalve,
Volevo dire anche che con la mia madre ho un ottimo rapporto, e non ho mai sentita rifiutata, mi ha dato sempre attenzione e affetto. Ma la mia sorella che è andata via de casa quando aveva 13 anni, si sente rifiutata e abbandonata e hanno un rapporto molto conflittuale, anche con parole molto pesanti da parte della mia madre, e il motivo e sempre il mio fratello. Soffro tantissimo per lei, credo che provo a protergerla, vorrei tantissimo che lei avessi una vita tranquilla, secondo me so sarebbe possibile lontano da lui, ma lei non riesce a stare lontano da lui. Come si fosse una malattia, lui ha tantissimo potere su di lei, lei fa tutto che vuole lui! La mia madre mi manca tantissimo, ma le volte sono felice di abitare a 11000 km di distanze!
Buona serata a tutti
Monica Giovine
Posted at 01:39h, 07 MarzoCara Anna,
ho letto attentamente la tua storia familiare. E’ una storia molto particolare, ma tutte le storie familiari lo sono. Capisco tua sorella che a 13 anni se n’è andata, vedeva i genitori che davano tutto al figlio maschio, lei si è sentita esclusa e tutta la famiglia era focalizzata su questo figlio con la scusa che era debole. Cosi lo hanno rovinato ancora di più rendendolo irresponsabile,ma non prendertela coi tuoi genitori. E’ ovvio che anche sbagliando non lo hanno fatto apposta. qualsiasi sbaglio hanno commesso loro si sono sempre sentiti nel giusto, non sapevano di sbagliare, hanno solo cercato di fare il loro meglio. Perdonali per questo. Perdona tua sorella per essere scappata, lo ha fatto perchè soffriva e quindi la capisco, cercava libertà, affetto, qualcosa che in casa non trovava. Perdona tuo fratello, forse è difficile perchè pensi che sia la causa di tutti i guai, che sia un immaturo, uno sfruttatore, un irresponsabile. Ma anche in questo caso non è colpa sua. lo hanno fatto diventare cosi, non poteva crescere e maturare se i tuoi genitori lo tenevano sotto la campana di vetro, se lo viziavano e lo coccolavano. Era sempre adulato ed iper-protetto e non ha potuto crescere e diventare un uomo responsabile. Non ci sono cattivi nella tua famiglia, ci sono solo vittime di una situazione dove le energie sono andare da una parte in modo più forte che da un’altra portando dei disequilibri. C’è stata tanta sofferenza, ma nessuno ha davvero COLPA. Non ci sono vere colpe.
Adesso è importante che tu LASCI ANDARE IL PASSATO e per farlo hai bisogno di perdonare, di mandare loro amore (non sembra ma ne hanno bisogno) e poi li lasci andare e tu prendi la vita nelle tue mani e fai la tua strada.
Un grande abbraccio,
Monica
Anna
Posted at 23:40h, 09 MarzoGrazie mille, Monica, le tue parole sono state di grande aiuto.
Adesso sto facendo la traduzione del testo e inviò alle mie sorelle. Pensiamo sempre che nostre storie familiare sono uniche, e confortante sapere che non siamo soli.
Ti auguro tante belle cose, e ancora grazie per le belle parole.
Anna
Monica Giovine
Posted at 21:32h, 10 MarzoCiao cara Anna,
spesso le storie familiari seguono dei copioni, o schemi o pattern come si dice in inglese. Sono energie affettive che sono sbilanciate per dei motivi specifici, e allora si creano sofferenze ed incomprensioni.
Sono tante le persone che vivono situazioni di discordia affettiva ed emotiva, siamo qui apposta per mettere le cose a posto!
Grazie a te per la tua testimonianza,
un abbraccio
Monica